Le mutazioni genetiche predicono la risposta al trattamento nei pazienti con leucemia mieloide acuta


Solo il 20-30% dei pazienti con leucemia mieloide acuta risponde al trattamento.

Ricercatori tedeschi hanno esaminato in che modo la risposta al trattamento possa variare in base alla costituzione genetica delle cellule leucemiche.

I Ricercatori hanno valutato le cellule leucemiche di 872 pazienti, di età compresa tra 16 e 60 anni, con leucemia mieloide acuta.

Le più comuni anormalità genetiche trovate nelle cellule tumorali sono state: le mutazioni NPM1 nel 53% del campione, le mutazioni FLT3 nel 31%, e le mutazioni CEBPA nel 14%.

Più dei tre quarti dei pazienti hanno presentato una remissione completa dopo chemioterapia, ed i geni NPM1 e CEBPA erano associati a successo terapeutico.

L’età ( inferiore ai 48 anni ), un membro della famiglia donatore compatibile per il trapianto di cellule staminali e la presenza di mutazioni NPM1 e CEBPA, sono risultati essere predittori sia per la sopravvivenza libera da recidiva che per la sopravvivenza generale.

E’ stato osservato che la presenza di mutazione FLT3-ITD ( Internal Tandem Duplications ) annullava l’effetto favorevole delle mutazioni NPM1.

Mentre erano in remissione, 143 di 171 pazienti che avevano un membro della famiglia donatore compatibile, sono stati sottoposti a trapianto di cellule staminali.

Tra i soggetti con genotipo NPM1 positivo e FLT3-ITD negativo, quasi il 60% è rimasto libero da recidiva dopo 4 anni, sia che essi avessero o meno un donatore di cellule staminali.

Nei soggetti con altre combinazioni di mutazioni NPM1 e FLT3, la percentuale libera da recidiva è scesa al 47% per coloro che avevano un donatore, e al 23% per coloro senza donatore.

Lo studio ha mostrato che specifici genotipi sono importanti predittori di risposta alla terapia e di sopravvivenza per i pazienti affetti da leucemia mieloide acuta. ( Xagena2006 )

Fonte: American Society of Hematology ( ASH ) – 48th Annual Meeting, 2006

Emo2006



Indietro

Altri articoli

Enasidenib ( Idhifa) è un inibitore dell'isocitrato deidrogenasi 2 ( IDH2 ) approvato per il trattamento dei pazienti con leucemia...


L'insufficienza molecolare nella leucemia mieloide acuta ( AML ) con mutazione NPM1 progredisce inevitabilmente fino a una recidiva franca se...


La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Inaqovi ( Decitabina e Cedazuridina, per via orale ) come monoterapia per...


Pivekimab sunirine è un coniugato anticorpo-farmaco di prima classe comprendente un anticorpo CD123 ad alta affinità, un linker scindibile e...



CD123, una subunità del recettore dell'interleuchina-3 ( IL-3 ), è espresso in circa l'80% delle leucemie mieloidi acute ( AML...


Il regime di condizionamento con Busulfan più Fludarabina ( BuFlu ) ha una mortalità correlata al trapianto ( TRM )...


Olutasidenib ( FT-2102; Rezlidhia ) è un inibitore potente, selettivo, orale, in piccole molecole, dell'isocitrato deidrogenasi 1 mutante ( IDH1...


Il danno al microbiota intestinale nei pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule ematopoietiche ( HCT ) e nei pazienti...


Uno studio di fase 3 in aperto, multicentrico, randomizzato ha dimostrato che il mantenimento con Sorafenib ( Nexavar ) dopo...